Progetto Antenne: affitto agevolato per i giovani a fronte di attività di volontariato

I ragazzi beneficiano di un affitto agevolato a fronte di attività di volontariato. L’assessore Bortolamasi: “Favorire l’autonomia abitativa per una città attenta alle nuove generazioni”

Studenti universitari, neolaureati che desiderano rimanere a Modena per avviare la loro carriera professionale, giovani lavoratori e immigrati ex richiedenti asilo che, dopo aver imparato la lingua italiana e trovato un impiego, ambiscono ad avere maggiore indipendenza. Sono i principali profili dei 28 giovani che nelle scorse settimane sono entrati negli appartamenti dell’R-Nord dopo essere stati selezionati per partecipare ad “Antenne”. Il progetto sperimentale avviato la scorsa estate dall’Amministrazione comunale, inserito nel Piano giovani dell’ente, prevede infatti la possibilità di alloggiare con un affitto agevolato negli spazi messi a disposizione dal Comune e da Unimore nel complesso residenziale di strada Canaletto a fronte di un impegno di volontariato nel quartiere di 30 ore mensili.  Da una parte quindi si favorisce l’autonomia abitativa dei giovani, contribuendo anche alla rigenerazione sociale delle periferie, a partire appunto dall’R-Nord, comparto al centro delle azioni di riqualificazione avviate dall’Amministrazione; dall’altra si punta a rivitalizzare la rete dell’associazionismo, agendo con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini della zona.

Col progetto Antenne, dunque, “continuiamo a investire per l’autonomia abitativa dei ragazzi e delle ragazze – commenta l’assessore alle Politiche giovanili Andrea Bortolamasi –. Col Piano Giovani vogliamo mettere in campo azioni concrete per costruire la città del domani, sempre più attenta alle nuove generazioni. Alloggi, spazi aggregativi, opportunità di crescita e formazione sono gli assi su cui ci muoviamo, per permettere ai giovani di costruirsi un percorso di vita e di lavoro nella nostra città”.

Settantasette sono i ragazzi e le ragazze da 18 a 34 anni che si sono candidati al progetto “Antenne”, rientrando quasi tutti nel target di riferimento, ovvero universitari, lavoratori fuori sede e giovani modenesi intenzionati a uscire dal proprio nucleo familiare e a impegnarsi per il territorio. La maggior parte dei selezionati, 24, sono stati destinati ai 12 alloggi del Comune collocati all’R-Nord beneficiando, appunto, di un canone di locazione scontato del 50 per cento. Gli appartamenti, offerti dall’Amministrazione e gestiti dalla società di trasformazione urbana CambiaMo, sono di recente riqualificazione e hanno dimensioni che vanno da 45 a 86 metri quadrati, presentando dunque la possibilità, in diversi casi, di accogliere più persone per vano. Gli altri quattro ragazzi sono invece studenti di Unimore che vivono nello studentato “Paolo Giorgi”: la struttura, che si trova sempre all’R-Nord, è stata inclusa nel progetto nell’ambito delle sinergie con l’ateneo e anche in questo caso è previsto l’abbattimento dei costi della locazione. Infine, altri sette giovani selezionati sono in lista d’attesa.

Le associazioni e realtà in cui i giovani svolgono volontariato, per un periodo da sei a nove mesi, sono dieci e si trovano principalmente nei quartieri Sacca e Crocetta: Alchemia, Centro educativo territoriale di Albareto (Caleidos), Centro giovanile Happen (Aliante), Croce rossa italiana, Gruppo volontari Crocetta, Iroko, Modena sobborghi, Polisportiva Sacca, Polisportiva Villa d’oro e Sport village. Da novembre dell’anno scorso tutti i ragazzi hanno avviato i loro percorsi di volontariato in un’associazione (in alcuni casi anche due), impegnandosi per circa 30 ore al mese, anche in modo flessibile rispetto alle esigenze e agli eventi promossi dalle varie realtà,  e un primo contatto con le associazioni del territorio ha avuto riscontri positivi sulla partecipazione e sull’impegno dei nuovi volontari.

La sperimentazione di “Antenne”, co-finanziato anche da Fondazione di Modena, rientra nelle azioni previste dal documento di indirizzi delle Politiche giovanili del Comune, in particolare nelle iniziative promosse per incentivare l’autonomia abitativa dei giovani: quasi un terzo dei modenesi tra 25 e 34 anni, infatti, vive in famiglia. Su questo fenomeno l’Amministrazione interviene con un approccio multilivello che comporta il coinvolgimento dei privati, il sostegno diretto all’affitto, le sinergie con i fondi senza finalità di lucro, il finanziamento diretto a proprietari che affittano ai giovani a prezzi calmierati e lo sviluppo dell’efficienza energetica degli immobili in maniera da abbattere le spese condominiali.

I giovani attivi in dieci associazioni del territorio per un periodo da sei a nove mesi: dall’accompagnamento delle persone fragili all’educazione al consumo sostenibile

Si trovano soprattutto alla Sacca e alla Crocetta, quindi nelle vicinanze del complesso residenziale R-Nord che ospita i giovani selezionati nel progetto comunale di autonomia abitativa, le dieci associazioni di Modena in cui i 28 ragazzi coinvolti in “Antenne” svolgono attività di volontariato per un periodo che va da sei a nove mesi beneficiando, in questo modo, di un abbattimento del 50 per cento dei costi dell’alloggio in affitto.

Le realtà sono Alchemia, Centro educativo territoriale di Albareto (Caleidos), Centro giovanile Happen (Aliante), Croce rossa italiana, Gruppo volontari Crocetta, Iroko, Modena sobborghi, Polisportiva Sacca, Polisportiva Villa d’oro e Sport village. I progetti a cui partecipano i giovani selezionati, che in diversi casi hanno già esperienze specifiche alle spalle, riguardano diversi ambiti e contesti di fragilità socioeconomica o educativa; in particolare, gli interventi di volontariato previsti si articolano in attività di animazione socio-culturale e sportiva, educazione al consumo sostenibile e sensibilizzazione al rispetto delle regole e degli spazi, sostegno e accompagnamento per persone fragili, piccola manutenzione delle parti comuni di contesti abitativi, organizzazione di momenti di socialità e aiuto a svolgere i compiti scolastici. In programma c’è anche l’apertura di un info point – portierato sociale.

L’intento è sollecitare lo sviluppo di rapporti di vicinato solidale che, attraverso l’osservazione e l’ascolto attivo, favoriscano l’emersione dei bisogni per individuare e realizzare soluzioni condivise, come è stato ricordato anche alcune settimane fa in un primo incontro di verifica e monitoraggio con i ragazzi e le associazioni. Nell’occasione è stata compiuta una valutazione quantitativa e qualitativa dei percorsi intrapresi dai 28 giovani.