Un grande ringraziamento a tutto il personale dell’Istituto ASP Charitas di Modena, per il supporto fornito durante le chiusure della struttura imposte dalla pandemia negli scorsi mesi, da parte dell’Associazione Familiari Charitas, realtà composta dai familiari degli ospiti della residenza per disabili gravi di Strada Panni.
Le chiusure al pubblico e quindi anche ai familiari, che si sono ripetute periodicamente dall’inizio della pandemia per motivi di sicurezza, hanno impedito a genitori e amici di vedere i propri cari che vivono nella struttura, anche per lunghi periodi.
La lontananza fisica, grazie al prezioso supporto del personale medico e degli operatori del Charitas, è stata però sopperita in tanti modi diversi. Da diverse settimane la situazione è tornata fortunatamente alla normalità e i familiari hanno ripreso il regolare accesso alla struttura, ma ci tengono a ribadire il loro ringraziamento.
«Grazie anche al supporto della nostra associazione, tramite il canale di videochiamata su Meet, con tablet che abbiamo donato, tramite le chat su Whatsapp e le telefonate, sono stati attivati tutti gli strumenti disponibili per mantenere vivo il contatto con i familiari – spiega Patrizia Poli, presidente dell’Associazione Familiari Charitas, realtà che realizza progetti mirati al continuo miglioramento della qualità di vita degli ospiti della residenza oltre a promuovere iniziative a loro rivolte, che possono coinvolgere tutta la cittadinanza – Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che lavorano nei vari ambiti del Charitas ed è immenso e incalcolabile. Sono stati le figure affettive di riferimento nei mesi di chiusura: hanno coccolato, giocato e anche un pochino viziato i nostri ragazzi, ma soprattutto hanno avuto un’infinita pazienza con noi parenti – aggiunge Michela Anna Guerra dell’associazione – Senza necessità di dirlo, sapevano che noi genitori avevamo bisogno di essere rassicurati e aggiornati.
Le loro foto, soprattutto quelle con i nostri ragazzi sorridenti, e le videochiamate sono state vitali e hanno reso un pochino meno dura la distanza e la lontananza. A ciò si aggiunge una puntuale comunicazione da parte della dirigenza rispetto le condizioni generali nella struttura e gli aggiornamenti rispetto tutta la gestione della pandemia. Ci siamo sempre sentiti informati».