Di soddisfazione i dati finali dell’edizione 2022 dell’Ottobre Rosa, condotta
col supporto della Fondazione Akbaraly. Diretta da Francesco Cimino, da
anni opera nel Paese per portare sensibilizzazione e aiuti presso la
popolazione femminile locale
Oltre 4 mila 200 pap-test, più di 6 mila e 300 esami mammari e 533 mammografici, 185 ecografie e una ventina di esami di citopuntura. Sono in totale ben oltre 11mila le prestazioni sanitarie erogate soltanto nel mese di ottobre in Madagascar, grazie all’azione della Fondazione Akbaraly. Da anni impegnata nella mobilitazione per la lotta contro il cancro al seno e al collo dell’utero la fondazione, diretta dal medico ortopedico modenese Francesco Cimino, ha aderito anche quest’anno alla campagna internazionale di sensibilizzazione sui tumori femminili “Ottobre rosa”, per attirare l’attenzione di tutti alla necessità di sforzi di sensibilizzazione sul cancro seno e per un significativo sforzo per eseguire screening per il cancro al seno e Cancro cervicale.
“La campagna si è rivolta principalmente alle donne, in particolare alle mogli dei militari, della polizia, della gendarmeria nazionale e della polizia, organizzazioni femminili, organizzazioni di donne con disabilità, donne detenute, lavoratrici del sesso di diverse zone del Paese. – ha spiega Francesco Cimino – Il nostro obiettivo era quello di avere un impatto su circa 3 mila persone per lo screening del cancro al seno e al collo dell’utero.
Altrettanto importante però è l’azione di sensibilizzazione che viene condotta ad ampio spettro, avendo raggiunto quest’anno oltre 9 mila
persone, e i depistage per i tumori femminili (utero e seno) eseguiti negli ultimi 5 anni su oltre 150.000 donne per le quali il livello di positività è molto alto, soprattutto nella fascia di età dai 18 ai 25 anni”.
Fondata nel 2008 da Cinzia Catalfamo Akbaraly, la Fondazione Akbaraly
(www.fondationakbaraly.org) sviluppa e realizza progetti pilota sostenibili volti alla creazione comunità resilienti nei paesi in cui opera: Madagascar, India, Ruanda e Italia. In partnership con alte istituzioni internazionali come UNFPA (Nazioni Unite), OMS e UNICEF, la sua missione è promuovere il diritto alla salute delle persone più vulnerabili ed emarginate, con un approccio olistico e integrato: la salute non solo come assenza di malattia, ma possibilità di raggiungimento uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale per ogni individuo.
“Tutti i progetti della Fondazione – aggiunge Cimino – si basano su quattro principi fondamentali: advocacy e sensibilizzazione, istruzione e formazione, prevenzione e trattamento, e ricerca scientifica, avvalendoci del sostegno di partner privati ed enti pubblici. Le nostre azioni hanno un impatto misurabile e tangibile sui membri più vulnerabili nella società, in particolare donne e bambini, e ci permettono di raggiungere, ogni anno, centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo”.
Nell’Isola dell’Oceano Indiano il cancro, terza causa di mortalità nel Paese, è da tempo un problema di salute pubblica e le donne ne sono coinvolte in più della metà dei casi (più del 50 % di tumori registrati nel Paese sono ginecologici, di cui circa il 28% sono cancro al seno e il 27 % tumore al collo dell’utero).
La maggior parte dei malati non ha la possibilità di andare in centri specializzati o non frequenta del tutto le strutture sanitarie. Gli stadi avanzati della patologia sono la maggioranza (60%). A questo va aggiunto che la scarsità di risorse economiche in Africa vieta, fino ad oggi, di considerare termini come “prevenzione” o “screening”, che basterebbero di per sé a evitare un terzo di tutti i tumori e a curarne un altro terzo. Vi è, inoltre, la pressoché totale mancanza di disponibilità di presidi terapeutici di base, di personale medico qualificato nonché di apparecchiature per il trattamento radioterapico, oltre all’elevato costo degli antimitotici e alla loro scarsità sul mercato locale.
In questo contesto, la Fondazione Akbaraly è divenuta promotrice del progetto “4aWOMAN”, per la lotta contro i tumori ginecologici e mammari in Madagascar e, più in generale, per la prevenzione della salute delle donne e dello sviluppo sociale.
Il progetto, pioniere in Madagascar, intende promuovere la prevenzione
come corretto modo di vita sano e sicuro e prevede la realizzazione di screening attraverso l’accesso facilitato delle donne alle strutture sanitarie locali. Le attività si inseriscono nella politica sanitaria nazionale di lotta contro i tumori e hanno il sostegno del Ministero della Salute Malgascia.