Un progetto artistico e sociale che porta la poesia nei luoghi di cura, in particolare al Policlinico di Modena e all’Ospedale Civile di Baggiovara. Si tratta della seconda edizione de “La Carezza delle Parole”, iniziativa ideata da Laura Solieri, giornalista e poetessa, assieme a Paolo Barbieri, responsabile del Servizio Comunicazione e Informazione dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, con il patrocinio del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi.
Protagonisti sono alcuni poeti modenesi che da tempo partecipano sul territorio a diversi eventi, tra cui il Poesia Festival: insieme a Solieri, Maria Cristina Barbolini, Marco Bini, Elisa Nanini, Stefano Serri e Mariadonata Villa.
I poeti hanno letto propri componimenti per i pazienti ricoverati per provare a diffondere quella che vuole essere una parola che cura; le letture, raccolte in video-clip, sono proiettate nelle televisioni interne delle degenze (canale 512 al Policlinico; canale 12 a Baggiovara) e sono disponibili anche sul canale YouTube dell’Azienda. Ancora più importanza assume quest’anno l’iniziativa perché si inscrive all’interno delle iniziative AOU che pongono al centro dell’attenzione il tema dell’Umanizzazione delle cure.
«Siamo felici di proporre anche quest’anno, in occasione della Giornata mondiale del Malato, questo evento a cui teniamo in modo particolare, in una forma rinnovata rispetto alla prima edizione – spiega Laura Solieri – Crediamo, infatti, sia molto importante portare la poesia in un contesto come quello ospedaliero, per provare a diffondere quella che vuole essere una parola che cura, rincuora, lenisce, accarezza. Come è noto, l’umanizzazione dei luoghi passa anche attraverso il linguaggio, e la poesia può rappresentare un formidabile strumento di incontro e ristoro. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di condividere parole e poesie con persone che non stanno attraversando un periodo facile, per incontrarci in versi e pensieri che speriamo possano avvicinarci. Un sentito grazie all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena e ai diversi poeti con cui condivido questa esperienza».