A Mirandola il Fondo Autismo dà gambe a 5 progetti per l’inclusione dei ragazzi con disturbo autistico

Marco non voleva uscire dalla sua camera, stare chiuso al buio a giocare ai videogiochi era il suo unico pensiero. Giuseppe non parlava con nessuno, era schivo e riservato e faceva molta fatica a relazionarsi con le altre persone. Alessandra ha la passione per l’arte ma non riusciva a metterla in pratica non potendo disporre dell’attrezzatura necessaria e di un maestro che la guidasse.

A vederli oggi, Marco, Giuseppe, Alessandra e i tanti altri ragazzi e adulti con disturbo dello spettro autistico che nel Distretto di Mirandola partecipano ai progetti a loro dedicati, sembrano altre persone: per Marco i videogiochi sono diventati solo un pretesto per uscire e incontrare gli amici condividendo momenti di spensieratezza e divertimento, Giuseppe non vede l’ora che entri un cliente per illustrare i prodotti da forno realizzati da lui e dagli altri ragazzi, e Alessandra dà finalmente sfogo a tutto il suo estro creando bellissimi manufatti di ceramica.

Cambiamenti e nuove opportunità, di vita, di socializzazione, di inclusione e di percorsi formativi con acquisizione di nuove competenze. Tutto grazie all’impegno delle associazioni di volontariato del territorio, Anffas Mirandola, ManiTese, La Bella Sfilza e InTandem, che nei giorni scorsi insieme all’Azienda USL di Modena e ai Comuni del Distretto mirandolese hanno firmato la convenzione per l’assegnazione e il riparto dei finanziamenti previsti dal Fondo Nazionale Autismo. La firma della convenzione è il risultato di un lavoro di co-programmazione che ha visto impegnati l’area socio-sanitaria del Distretto di Mirandola, l’Ufficio di Piano e i professionisti della Salute Mentale e della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una sinergia che ha permesso di elaborare progetti che tenessero in considerazione le priorità del territorio, incrociando i bisogni rappresentati dalle associazioni di utenti e familiari e al contempo valorizzando le specificità dei diversi Enti del Terzo settore presenti nel contesto locale.

E proprio il Fondo Nazionale Autismo è lo strumento che sta consentendo a questi progetti dedicati a ragazzi e adulti con disturbo dello spettro autistico di svilupparsi e prendere corpo: per quest’anno al territorio di Mirandola sono stati assegnati oltre 140mila euro, di cui una quota (il 20% di legge) è destinato agli assegni di cura, mentre la restante parte sarà impiegata per sostenere progetti educativi realizzati con personale formato e specializzato appositamente selezionato dalle associazioni stesse.

Sono cinque i progetti che rientrano in questo contesto e che rappresentano per tanti giovani e meno giovani con spettro autistico veri e propri obiettivi di vita: a cura di Anffas Mirandola la Frolleria, laboratorio avviato nel marzo scorso per la produzione di prodotti da forno, e il progetto Videogames are good, in collaborazione con l’associazione GamersArena; a cura de La Bella Sfilza il ristorante omonimo a Santa Caterina di Concordia; il laboratorio di ceramica proposto da ManiTese a Finale Emilia e gli incontri di parent training di InTandem.

“Il Fondo Nazionale Autismo è un sostegno molto importante per queste associazioni – sottolineano Annamaria Ferraresi, Direttrice del Distretto di Mirandola, e Luana Reggiani, Responsabile integrazione socio-sanitaria dell’Ausl di Modena –, un volano che consente a tutta la rete sociosanitaria del territorio di portare avanti progettualità fondamentali per lo sviluppo psicofisico dei ragazzi con autismo. Inclusione e percorsi formativi sono state le direttrici che ci hanno guidato nel lavoro di co-costruzione insieme all’Ufficio di piano e alle realtà del terzo settore, nell’interesse dei ragazzi e delle loro famiglie. Far conoscere anche all’esterno le attività di questi progetti è importante perché rappresentano in maniera concreta il lavoro che la sanità e il sociale portano avanti da anni, con risultati che danno soddisfazione in primis alle persone con autismo e alle loro famiglie”.

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