Il Sistema d’Accoglienza e Integrazione ora ne ha 65
Altri 30 posti per assistere chi scappa dall’Afghanistan
Presenti sul territorio tre famiglie “allargate”
Passano da 35 a 65 i posti del “Sistema di Accoglienza e di Integrazione” (SAI) per richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non accompagnati: l’Unione Terre d’Argine infatti ha deliberato un ampliamento di trenta posti, per accogliere famiglie afgane a fronte dell’emergenza umanitaria conseguente alla crisi politico-militare in quel Paese. I costi saranno coperti dal Fondo Nazionale del Ministero degli Interni per questo tipo di interventi, con un importo annuo di 409mila euro.
La delibera, immediatamente esecutiva, ha consentito di potenziare subito l’accoglienza « di nuclei familiari in relazione alle eccezionali esigenze conseguenti alla crisi in Afghanistan »: in particolare, sono state prese in carico tre famiglie “allargate” – una con dodici membri, un’altra da dieci e una di otto persone – attualmente tutte a Carpi. I minori hanno già iniziato un percorso scolastico, mentre diverse associazioni di volontariato sono al lavoro per assistere gli adulti su vari fronti.
Spiega Tamara Calzolari, assessore al Sociale del Comune di Carpi: « L’Unione ha ritenuto importante fare la propria parte in un momento così difficile per il popolo afgano, non sottraendosi al dovere dell’accoglienza verso persone che fuggono da una guerra antica e sanguinaria, dopo che avevano collaborato con lo Stato italiano per cercare di dare un futuro diverso a quella Nazione. »
I progetti “ordinari” del SAI prevedono, oltre alla sistemazione in appartamenti autonomi sul territorio comunale, che i profughi siano presi in carico « per la progettazione individualizzata e il supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali all’autonomia individuale, quali l’orientamento e accesso ai servizi del territorio, l’assistenza e la tutela psico-socio–sanitaria, l’orientamento e l’accompagnamento legale, l’interpretariato e la mediazione linguistico culturale, l’insegnamento della lingua italiana, l’accompagnamento sociale, la formazione professionale, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo. »
La gestione del servizio, nel biennio 2021-2022 è stata aggiudicata alla “Caleidos”, cooperativa sociale onlus di Modena, con una spesa annua di 477mila euro per i 35 posti iniziali.