La cooperativa Unicapi di Modena ha messo a disposizione di Porta Aperta sette alloggi per profughi ucraini. Due appartamenti, già arredati, si trovano a Modena; gli altri sono a Fossa di Concordia (tre), Novi di Modena (uno) e Rovereto di Novi (uno).
Oggi è stato consegnato il primo alloggio a tre nuclei familiari ucraini (una donna sola, una con un figlio di 17 anni e una con due bambini di 13 e 4 anni), individuati dalla prefettura. L’alloggio è in via Tignale del Garda 61 a Modena e ha una superficie di 85 mq. Fino a poche settimane fa era utilizzato per un progetto di coabitazione tra anziani non autosufficienti con demenze o deficit cognitivi e assistenti familiari.
«L’ospitalità offerta a queste due famiglie in fuga dalla guerra – dichiara Loris Bertacchini, presidente di Unicapi, la principale cooperativa modenese di abitazione a proprietà indivisa (seconda in regione) – è un esempio concreto di accoglienza e solidarietà, due dei valori che, da quando è nata (1971), la nostra cooperativa ha sempre cercato di esprimere esercitando il suo ruolo primario nell’edilizia residenziale sociale a Modena e provincia».
Le due famiglie resteranno nell’appartamento fino al 31 dicembre 2022, ma non è escluso un prolungamento dell’accoglienza. Porta Aperta, che nell’ambito di una convenzione con la prefettura di Modena si fa carico dell’affitto (322 euro al mese, il canone minimo per i soci Unicapi), offre anche sostegno alimentare quotidiano tramite l’emporio sociale Portobello e assistenza sanitaria di base tramite i medici volontari dell’ambulatorio. Inoltre si occupa del disbrigo delle pratiche burocratiche generali, dell’insegnamento della lingua italiana e fornisce supporto psicologico tramite personale qualificato.
«Per la nostra associazione la collaborazione con Unicapi è davvero molto importante – afferma il presidente di Porta Aperta Alberto Caldana – La messa a disposizione di questo spazio abitativo dimostra la grande sensibilità di questa cooperativa e speriamo possa essere la prima di altre esperienze di questo tipo con altre realtà che avranno voglia di collaborare con noi».
«Tutta la cooperazione si è mobilitata da subito per accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina – sottolinea il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Le cooperative sociali hanno predisposto i posti di emergenza, ma per reperire un sufficiente numero di alloggi e strutture in grado di ospitare le famiglie ucraine abbiamo attivato la rete di accoglienza già consolidata e che coinvolge le cooperative di altri settori (come l’abitazione), oltre a realtà del Terzo settore, Caritas, parrocchie e volontariato».
«L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ci ha sprofondati di nuovo nei sentimenti di orrore, preoccupazione e angoscia che avevamo provato durante le guerre nell’ex Jugoslavia – aggiunge Andrea Benini, presidente di Legacoop Estense – Le nostre cooperative si sono subito attivate per dimostrare la propria solidarietà e cura alle persone colpite da questo dramma. Chi aveva disponibilità ha offerto alloggi alle famiglie ucraine arrivate sui nostri territori, altri hanno messo a disposizione posti di lavoro. Tutte hanno aderito alle raccolte fondi promosse da Coop, Regione Emilia-Romagna e Legacoop nazionale».