Arrivano dal Brasile i futuri “agenti di comunità”, volontari che, nel paese sudamericano, dedicano del tempo per il benessere della loro comunità a fianco degli operatori sociali e sanitari. Una delegazione brasiliana ha fatto visita in questi giorni ai servizi sanitari e sociali modenesi, all’interno del Laboratorio Italo-Brasiliano di formazione, ricerca e pratiche in salute collettiva che, attraverso la cooperazione inter-istituzionale tra università, enti e servizi sanitari dei due Paesi, mira a offrire occasioni di crescita e confronto in un’ottica di reciproco miglioramento.
Dopo una tappa a Modena per la presentazione del percorso di “ricerca-formazione sull’invecchiamento e pratiche innovative”, il gruppo è approdato a Pavullo, per un seminario sul tema dell’assistenza territoriale in un’ottica comunitaria. Fra le innovazioni di cui si è parlato vi è anche il lancio della sperimentazione nel territorio del Frignano di quelli che in Brasile vengono chiamati, appunto, gli “agenti di comunità”, una figura nuova che rappresenta l’evoluzione in senso positivo dell’impegno delle associazioni di volontariato nei singoli territori, andando a sviluppare la loro capacità di ascolto dei bisogni espressi dalle persone e dalle famiglie. Volontari che potranno dunque indirizzare verso le risposte dei servizi sociali e sanitari e diventare essi stessi attivatori di progettualità mirate al benessere delle persone, svolgendo quindi una azione di cerniera, di facilitazione e di promotore della salute collettiva.
La riflessione iniziale, condivisa da tutti, è che la pandemia ha messo ancor più in evidenza il ruolo giocato dalla presenza, nelle comunità, di reti sociali in grado di agire come supporto alle diverse condizioni di vulnerabilità: l’avere figure di prossimità che fungono da ponte tra i servizi e le persone che vivono in un determinato territorio ha permesso infatti di raggiungere coloro che erano distanti dai servizi.
Dopo il seminario, il gruppo ha incontrato i rappresentanti delle associazioni del territorio che si occupano di salute mentale, interlocutori fondamentali nella rete di assistenza locale.
“Lo spirito di collaborazione fra Italia e Brasile è alla base del rapporto che la Rete Unida ha voluto creare in questo momento di scambio e di crescita fra i diversi territori coinvolti”, ha commentato la vice presidente di Rede Unida Maria Augusta Nicoli.
“Siamo molto felici che sia stato scelto il nostro territorio per sperimentare una potenziale importante innovazione nella nostra comunità – ha aggiunto il presidente dell’Unione dei Comuni del Frignano Giovanni Battista Pasini -. Lavorare sul benessere della comunità non deve essere un qualcosa di cui si occupano solo gli operatori sanitari e sociali, ma un compito condiviso da parte di tutti”.
“Anche noi come Azienda sanitaria abbiamo imparato molto da questo scambio con i colleghi brasiliani – commenta la Direttrice Generale dell’Azienda USL di Anna Maria Petrini – e vogliamo creare le condizioni per sperimentare modelli innovativi territoriali in cui valorizzare sempre più il ruolo dei cittadini, a partire dall’importante rapporto che abbiamo con le associazioni di volontariato e con i loro rappresentanti riuniti all’interno dei Comitati Consultivi Misti”.
L’evento è parte di uno scambio – giunto ormai alla sua 14esima edizione – che la Regione Emilia-Romagna ha organizzato in queste settimane su diversi temi dell’assistenza territoriale fra gli operatori di tre territori regionali (Parma-Modena-Bologna) e tre territori brasiliani (Manaus-Mossorò-Espirito Santo). Il progetto strategico è denominato “SOGN(A)Zione/SONHAÇÃO – Sogni in azioni: dialogo tra Italia e Brasile per un’assistenza territoriale orientata alla comunità” e prevede diverse iniziative, online ed in presenza, nei diversi territori dell’Emilia-Romagna.
Nel corso del 2023 si svolgeranno inoltre laboratori esperienziali in modo sincrono nei due contesti, italiano e brasiliano, con due “aule” che svolgeranno le proprie attività seguendo lo stesso programma e confluendo, virtualmente, in una unica aula nei momenti previsti per la condivisione e lo scambio. Oltre alla Regione Emilia-Romagna, al lavoro partecipano fra gli altri l’Unione dei Comuni del Frignano con i suoi servizi sociali, il Centro Servizi per il Volontariato e l’Azienda USL di Modena, mettendo in campo gli operatori delle Case della Comunità locali e la rete che si occupa dei bisogni legati alle persone con demenze. Proprio su questo tema era incentrato lo scambio di esperienze avvenuto nei giorni scorsi a Modena. Al progetto partecipano anche le Università di Verona, Parma, Bologna e la Sapienza di Roma, e per il Brasile la Fundação Universidade do estado do Rio Grande do Norte (UERN), la Universidade Federaldo Espírito Santo (UFES), la Università statale Amazonia e l’Università federale Rio Grande do Norte.