Presentato il secondo rapporto sull’azzardo legale nei comuni modenesi dell’Area Nord a cura di Federconsumatori Modena
Secondo quanto riportato nel secondo rapporto sull’azzardo legale nei comuni modenesi dell’Area Nord a cura di Federconsumatori Modena – presentato all’interno del progetto “Fuori dai giochi” promosso da Ausl, Unione Comuni Modenesi Area Nord, Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, Società Dolce e Federconsumatori -nel distretto sanitario di Mirandola, i numeri dell’azzardo pro capite sono più ridotti di quelli dei distretti modenesi confinanti, in particolare rispetto alle Terre d’Argine.
Quella dell’Area Nord è una condizione assimilabile a quella dei Distretti Sanitari Ovest e Centro-Nord della provincia di Ferrara, realtà che hanno storicamente i numeri inferiori a livello regionale.
Anche il raffronto con distretti regionali assimilabili consegna a questo distretto dati meno problematici. Determinanti in questi numeri sono la modesta rete dell’azzardo fisico e dimensioni, tutto sommato modeste, del gioco online; si tratta di medie, le differenze tra i comuni sono forti, in alcuni casi sorprendenti.
Nel 2023 si stima si siano raggiunti i 151/153 milioni di euro con una assai significativa crescita del 9% rispetto al 2022. Rispetto all’ultimo anno prepandemico, il 2019, la crescita è del 21%. Crescono sia il canale online che quello fisico, restando il secondo ampiamente maggioritario sul primo, con il 61% della “torta” complessiva: il canale online ha raggiunto i 58,5 milioni, mentre quello fisico è stimabile in 93 milioni. Si tenga conto che, a livello nazionale, il sorpasso dell’azzardo che si esercita su smartphone e PC è già avvenuto da diversi anni, trascinato dagli incredibili numeri di alcune regioni del Sud.
Quanto perdono nell’azzardo i cittadini dell’Area Nord? La perdita complessiva per i cittadini e le cittadine di quest’area della provincia di Modena è stimabile in 27 milioni di euro. E’ come se il reddito complessivo di 1.600 lavoratori e lavoratrici fosse stato azzerato, un dato non distante dal
numero di tutti i lavoratori dipendenti di comuni come San Possidonio o Camposanto. Sono i giochi fisici quelli che nettamente contribuiscono di più a questo dato, a causa delle percentuali medie di restituzione ai giocatori con le vincite, mediamente di poco superiori al 70%. Sono perdite che incidono sulla qualità della vita non solo delle famiglie coinvolte, ma dell’intero territorio, e che portano fenomeni di indebitamento e di usura.
I dati comunali, le anomalie dell’online. Se il dato complessivo dell’azzardo nei nove Comuni è contenuto sono però diverse le anomalie, i dati non facilmentespiegabili. Rispetto al canale online tra il comune con i numeri più elevati e quello coi numeri più bassi si registra unaenorme differenza. Solo nell’online a Concordia si giocano 1.850 euro pro capite (popolazione 18/74 anni), mentre aMedolla si scende a 587 euro. Un rapporto di 3 a 1, portato dalla grande crescita (+ 45%) di quanto giocato a Concordia,dove peraltro rispetto ai numeri del 2019 la crescita registra un sorprendente +400%.
Una ulteriore significativa anomalia, anche quest’anno, ma con contenuti opposti, è rappresentata da Camposanto. Nella precedente edizione si segnalavano i dati di questo comune, dove il giocato online procapite aveva raggiunto i 1.868 euro pro capite, più che raddoppiando i dati dell’anno precedente, e facendo registrare un + 1.315% sul 2019, anno nel quale Camposanto era il fanalino di coda di tutta la pianura modenese. Nel 2023 Camposanto vede una riduzione del 63% del giocato online. Come spiegare la notevole crescita dei volumi giocati online a Concordia ed il notevole repentino calo di Camposanto mentre gli altri comuni dell’Area registrano generalmente lievi ma costanti incrementi? Si ricorda che il gioco online, per essere esercitato, comporta l’identificazione del giocatore, e la sua collocazione nel luogo di residenza. A Camposanto sono venuti meno 2,75 milioni di giocate e a Concordia si sono aggiunti in un anno 3,47 milioni. Sono cifre importanti in piccoli centri. Tra le ipotesi quella del trasferimento di uno o più supergiocatori da Camposanto a Concordia, oppure la presenza di capitali provenienti dall’economia irregolare, riciclati nell’azzardo online. In questo senso va segnalato che la prima comunità straniera presente a Concordia è quella cinese, attivissima nella gestione dell’azzardo fisico e spesso segnalata per le irregolarità nei settori economici nei quali opera. In ogni caso va ricordato che il gioco d’azzardo è legale, e nulla vieta di investire somme anche rilevanti. Ma la provenienza di quelle somme, la coerenza con le dichiarazioni dei redditi e gli stili di vita dei giocatori, la garanzia che non si tratti di prestanome, sono tutti temi che i soggetti preposti ai controlli possono affrontare. San Possidonio, che nel gioco fisico ha numeri di rilievo, continua a crescere costantemente anche nell’online, diventando il secondo comune per spesa pro capite, con un dato di 1.428 euro, superiore alla media provinciale e regionale. Mirandola resta, per poco, al di sotto dei 1.000 euro pro capite; dopo il grande balzo del 2021 continua la crescita costante, che ha portato la città a sfiorare i 17 milioni di euro. In sei dei nove comuni sono le slot online a raccogliere da sole più della metà delle puntate da remoto; solo Cavezzo, Mirandola e San Felice s.P. hanno numeri inferiori; questo per l’importante peso delle scommesse sportive online che, in questi tre realtà, raccolgono oltre un quarto del giocato a distanza. Cavezzo e Concordia sono i due comuni dove il peso dell’online è superiore al fisico, nel primo caso probabilmente per la modesta presenza di slot.
«Anche nel 2023 i numeri dell’azzardo dei nove Comuni del Distretto Sanitario di Mirandola risultano essere tra i più contenuti della provincia di Modena – spiegano Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena e Massimiliano Vigarani, statistico che ha curato il rapporto – Allo stesso tempo, anche qui, si registra però la tendenza nazionale ad una rapida crescita di volumi, in particolare di quanto viene giocato online. In 5 anni, nei Comuni dell’Area Nord la crescita dell’azzardo su smartphone e pc è stata del 120%. Sono numeri che coinvolgono certamente la parte più giovane della popolazione, ma che parlano anche di legalità, per il possibile utilizzo di questo canale per il riciclaggio di capitali sporchi. Bene hanno fatto i Comuni ad investire risorse ed energie in un progetto innovativo come “Fuori dai giochi”, che affronta da molteplici punti di vista il tema dell’azzardo. Credo sia di particolare spessore il lavoro che abbiamo progettato con i giovani, il dialogo con i ragazzi e le ragazze; un tema rispetto al quale stiamo chiedendo una forte collaborazione alle Scuole di questo territorio».
«Il Rapporto mette in evidenza quanto sia urgente continuare ad affrontare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, problematica sociale che ha gravi ripercussioni non solo a livello psicologico ma anche economico e familiare – Monja Zaniboni, assessore Ucman con delega al Servizio progettazione territoriale e promozione del benessere alle famiglie – Questo lavoro ci consente di continuare a mantenere alta l’attenzione sul tema e rinnovare il nostro impegno per sostenere le persone colpite e prevenire nuovi casi, anche attraverso gli sportelli di consulenza sul sovra indebitamento che abbiamo avviato a Mirandola e a Finale Emilia all’interno del progetto Fuori dai giochi».
«Siamo di fronte a un fenomeno preoccupante con numeri che soprattutto in riferimento al gioco online sono in aumento sul nostro territorio e che spesso vanno a colpire fasce di popolazione molto fragili. Dietro al gioco online, inoltre, si nascondono spesso anche persone minorenni con una falsa identità – dice Marika Menozzi, assessore Ucman con delega all’Educazione e ai Saperi – Si tratta di fenomeni molto complicati da arginare per un’amministrazione e la cosa più preoccupante che mi sento di sottolineare è come nella manovra della Legge di Bilancio della Finanziaria, siano state ridotte notevolmente le risorse per contrastare il fenomeno della ludopatia e del gioco d’azzardo. È un fenomeno che si deve affrontare sempre più già nelle scuole, per spiegare ai ragazzi che quello che loro vedono in modo colorato e accattivante all’interno ad esempio di una app o di un gioco, in realtà può diventare molto altro, anche una dipendenza patologica».
«Nell’ambito degli interventi del piano regionale per il gioco d’azzardo, presso il Servizio Dipendenze Patologiche (SerDP) di Mirandola – dichiara il responsabile, il dottor Pierangelo Bertoletti – vengono assistiti attualmente 16 utenti, con un trattamento multidisciplinare sia psicologico sia socio-educativo. In rete con il SerDP, grazie alla stretta collaborazione con il terzo settore e l’insieme dei Comuni mirandolesi, ci sono sul territorio gruppi per giocatori e per famigliari di giocatori, e lo sportello contro il sovra indebitamento».
Link al Rapporto: https://modena.federconsumatorier.it/2-rapporto-sullazzardo-legale-nei-comuni-dellarea-nord/