Modena, al via un ciclo d’incontri per approfondire, grazie alla tecnologia, come sia possibile migliorare la qualità della vita degli anziani autosufficienti

Ciclo d’incontri per approfondire, grazie alla tecnologia, come sia possibile migliorare la qualità della vita degli anziani autosufficienti. Tra i relatori Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria

Parte da Modena il progetto “Care To Be … Human” che ha l’obiettivo di sviluppare un confronto periodico tra specialisti del mondo sanitario, sanità pubblica e privata, associazioni di volontariato, realtà del terzo settore operanti in ambito sociosanitario, e aziende che stanno sviluppando soluzioni tecnologiche utili per migliorare l’assistenza a favore degli anziani autosufficienti che vivono nella propria casa.

Si tratta di un’iniziativa che vuole favorire la conoscenza delle best practice e delle novità che la tecnologia è in grado di sviluppare sfruttando, in modo originale e innovativo, le più recenti novità, tra cui anche l’intelligenza artificiale. Determinante sarà anche il ruolo delle Associazioni e dei familiari, il cui punto di vista rappresenta un elemento fondamentale per conservare un corretto equilibrio tra la relazione umana, essa stessa parte integrante del benessere dell’anziano, e il supporto, aggiuntivo e non sostitutivo, della tecnologia.

Per assicurare la continuità del lavoro e la circolazione delle informazioni sui traguardi raggiunti, Care TB, startup innovativa che nasce a Modena nel 2023 all’interno della modenese Techboard Group, sono già stati messi in calendario sette incontri, aperti al pubblico e gratuiti. Il primo, dal titolo “Scienza, Medicina e Tecnologia: le sfide geriatriche dei tempi moderni”, si svolgerà giovedì prossimo 5 dicembre, a partire dalle ore 18.00, presso il nuovo auditorium di Techboard Group, a Modena in via della Scienza 50.

Dopo i saluti di benvenuto da parte di Fabio Malagoli, CEO di Techboard Group, del Magnifico Rettore di Unimore Prof. Carlo Adolfo Porro, in successione interverranno Emanuela Luppi, Presidente dell’Associazione G. P. Vecchi, Francesca Neviani, medico dell’unità operativa di Geriatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Andrea Fabbo, direttore sociosanitario dell’Azienda Usl di Modena, Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria e concluderà Laura Valentini presidente della Comunità Familiare Cà Nostra.

Secondo i dati ISTAT emerge che in Italia, nel 2022, risiedevano poco meno di 58 milioni di persone, di queste più di 14 milioni, cioè più del 24% avevano un’età superiore ai 65 anni, percentuali che restano sostanzialmente invariate anche quando si restringe l’analisi alla provincia di Modena: qui il numero di residenti supera le 700mila unità mentre gli ultrasessantacinquenni arrivano a quota 124.348. Mediamente due terzi della popolazione anziana sono autosufficienti, in grado di gestire le proprie attività quotidiane senza l’assistenza di un familiare o di un care giver.

Come è noto l’Italia è, dopo il Giappone, la nazione dove si vive più a lungo. Naturalmente si tratta di un dato molto confortante e che conferma che gli standard qualitativi di vita nel nostro Paese sono molto elevati. Ci sono però da governare i profondi cambiamenti della società: sempre più famiglie sono mononucleari, oggi già oltre il 30% e nella maggior parte dei casi composte da anziani autosufficienti.

“Soprattutto in questi casi, è fondamentale mantenere le persone saldamente e attivamente ancorate al proprio ambiente domestico e alla vita quotidiana, evitando fenomeni di isolamento che, oltre ad abbassare notevolmente la qualità della vita, portano molto di frequente all’insorgenza di malattie prima di tutto di natura cognitiva. Le competenze dei sanitari e le tecnologie, in particolare di assistenza da remoto, messe a sistema, possono dare risposte sostenibili sia per gli anziani sia per i loro familiari. Il grande interesse che da subito ha suscitato la nostra proposta è per noi molto incoraggiante e per tale motivo abbiamo deciso di organizzare questo ciclo d’incontri” ha sottolineato Fabio Malagoli fondatore di Care TB.