La raccolta complessiva dell’azzardo legale nel 2023 nei comuni dell’Unione Terre d’Argine è stimabile fra i 265 e i 268 milioni di euro, corrispondenti a 2.949 euro mediamente giocati da ogni residente maggiorenne (il dato medio provinciale ammonta a 2.638 euro). È quanto emerge dal terzo rapporto sull’azzardo legale nell’Unione Terre d’Argine a cura di Federconsumatori Modena, presentato nell’ambito del progetto “Un Argine all’azzardo” di contrasto ai rischi del gioco d’azzardo (promosso da Unione Terre d’Argine, Ausl, Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, Federconsumatori, Ceis, Centro sociale Papa Giovanni e Dedalo).
Il volume complessivamente giocato nei quattro comuni dell’Unione nel 2023 evidenzia una contrazione nell’ordine del 2% rispetto all’annualità precedente. Tale dinamica è determinata dalla rilevante diminuzione delle giocate online nel comune di Carpi. Il gambling fisico rappresenta il 61,4% del volume complessivo dell’azzardo unionale stimato per il 2023 (57,1% nel 2022). L’elevata incidenza del canale di raccolta fisica risulta determinato dalle evidenze rilevate nel comune capo distretto, Carpi, dove solo il 32% del volume comunale deriva dal gambling online. Carpi, oltre a raccogliere poco meno del 70% dei residenti dell’Unione, rappresenta un polo di forte attrazione degli spostamenti quotidiani di persone e quindi di potenziali fruitori delle attività commerciali cittadine che offrono l’accesso all’azzardo. Carpi costituisce, insieme a Sassuolo, la coppia di fulcri dell’azzardo provinciale.
Le perdite complessive (azzardo fisico e a distanza) per il 2023 nei quattro comuni analizzati sono stimabili in 48 milioni di euro.
L’azzardo online nel 2023 nell’Unione Terre d’Argine
Durante il 2023, il canale di gambling online si stima abbia raccolto il 38,6% del volume complessivamente giocato nei quattro comuni dell’Unione Terre d’Argine, pari a 102,99 milioni di euro (-11,8% rispetto a quanto raccolto dalle piattaforme da remoto nel 2022).
Nel comune capo distretto, il decremento della raccolta può essere la conseguenza della migrazione territoriale delle attività di più supergiocatori. L’intensità cosi rilevante del fenomeno però (-19,6 mln di euro, -23,2% in un solo anno), di segno opposto e in fortissima controtendenza alla generale dinamica di crescita dell’azzardo a distanza registrata negli ultimi anni, rappresenta un’evidenza statistica meritevole di approfondimento.
Anche i dati relativi al comune di Campogalliano descrivono una lieve contrazione dei volumi giocati nel 2023, mentre le raccolte a Soliera e a Novi di Modena consolidano o addirittura accelerano il percorso di incremento registrato a partire dal 2020. La giocata media procapite unionale per l’annualità 2023 ammonta a 1.338,36 euro per ogni residente in età 18-74 anni (1.533,84 euro nel 2022). Si tratta di un dato ancora superiore, anche se di poco, alla media provinciale (1.321,10 euro). Lo scarto dal dato medio relativo al complesso dei 47 comuni modenesi risulta ancora più evidente considerando il complesso dell’azzardo (fisico e da remoto).
Tali valori risultano ancora più preoccupanti se si focalizza l’attenzione sul numero di giocatori effettivi residenti nell’Unione, i quali annualmente “investono” mediamente nell’azzardo da remoto valori prossimi ai 26.000 euro.
A fine 2023, i giocatori effettivi del gambling online residenti nell’area dell’Unione Terre d’Argine sono stimabili in 4.000 unità con una quota giocata media mensile che sfiora i 2.200 euro (quasi 26.000 euro all’anno).
Il Gratta & Vinci nell’Unione Terre d’Argine
Ancora oggi il Gratta&Vinci è erroneamente considerato il “meno pericoloso” dei giochi d’azzardo ed è storicamente il più diffuso fra la popolazione anziana. Questo tipo di lotteria istantanea è in forte diffusione anche fra la popolazione giovanile (soprattutto di genere femminile).
Nel 2023, nel territorio dell’Unione Terre d’Argine, sono stati venduti tagliandi per 22,1 milioni di euro (20,6 mln nel 2022 e 23,6 mln di euro nel 2021) corrispondenti ad un valore procapite, per residente maggiorenne, pari a 244,99 euro (corrispondenti all’incirca a 50 “grattini/anno”a testa). Mediamente il banco “si tiene” 28,63 euro ogni 100 giocati. E’ impossibile sapere quanti siano gli effettivi giocatori, si può ipotizzare che non superino il 10% della popolazione, percentuale che comprende sia chi ne acquista uno al mese che chi ne acquista diversi ogni giorno.
L’analisi dei dati, rapportati alla popolazione comunale, deve essere interpretata anche alla luce delle giocate eseguite dai fruitori dei punti vendita non residenti, aspetto particolarmente importante per i giochi fisici, nelle realtà territoriali poli attrattore di flussi di individui per svariati motivi (lavoro, turismo ecc).
Le dichiarazioni:
«Sono 3000 gli euro pro capite giocati da ogni abitante maggiorenne di questo territorio nel 2023, un numero che da solo giustifica l’attenzione che chiediamo attorno all’azzardo nel territorio dell’Unione Terre d’Argine – commentano Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena e Massimiliano Vigarani, statistico che ha curato il rapporto – Numeri che debbono essere interpretati e spiegati come tentiamo di fare con il nostro terzo rapporto. Noi denunciamo la scarsità di strumenti in possesso delle Amministrazioni locali su questa materia, strumenti che peraltro qualcuno sta pensando di ridurre ulteriormente».
«Un lavoro di monitoraggio annuale prezioso, per cui ringrazio Federconsumatori, che aiuta le nostre amministrazioni ad avere una fotografia chiara della situazione, e comprendere come muoverci per costruire risposte adeguate – dice Riccardo Righi, sindaco del Comune di Carpi e Assessore ai Servizi sociali e sanitari dell’Unione Terre d’Argine – Negli anni abbiamo visto il fenomeno evolversi, in maniera seria e sempre più diffusa tra i giovani, soprattutto nelle sue forme legate all’online e al digitale. C’è una diffusione quasi endemica della ludopatia, a cui dobbiamo dare una soluzione collettiva, enti pubblici e privati. Per questo abbiamo ripreso il monitoraggio delle attività che sono nel nostro territorio per verificare il rispetto delle normative in materia».
«Per CSV Terre Estensi è molto importante poter proseguire il progetto “Un Argine all’Azzardo”, che, dopo i primi due anni di operatività, sta dando i suoi frutti – afferma Valeria Lodi del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, coordinatrice del progetto “Un Argine all’azzardo” – Il lavoro di rete tra pubblico e terzo settore è la chiave di volta per supportare adeguatamente i cittadini con problemi di gioco d’azzardo patologico in un approccio di lavoro globale e integrato».
«Nell’ambito degli interventi del piano regionale per il gioco d’azzardo – sottolinea il dottor Massimo Bigarelli, Direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord – il Servizio Dipendenze Patologiche del Distretto di Carpi assiste 38 utenti, di cui 31 uomini e 7 donne, e 16 famiglie, assistite anche grazie ai punti d’ascolto e ai gruppi. Tra le numerose attività poste in essere anche grazie alla stretta collaborazione con il Terzo settore e l’Unione Terre d’argine, vi sono programmi psico-socio riabilitativi, come trattamenti psicologici, socio-educativi, medico-farmacologici e comunitari, gruppi per giocatori e loro famigliari e lo Sportello contro il sovraindebitamento».
Rapporto completo: https://utda.it/terzo-rapporto-azzardo-legale