Progetto Ucman “Educare insieme”: scuole e unione a sostegno degli studenti durante la pandemia

Le istituzioni scolastiche dell’Area Nord di Modena hanno evidenziato come, a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid 19, si siano acuite condizioni di isolamento sociale e difficoltà di apprendimento in almeno il 10% degli alunni della fascia 10-14 anni.

Per questo motivo i Comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero e le istituzioni scolastiche di primo grado hanno promosso il progetto Educare insieme per raggiungere alcuni importanti obiettivi: contrastare le situazioni di disagio ed emarginazione sociale, promuovere la capacità di sviluppare autonomie e competenze di cittadinanza, migliorare i risultati scolastici, con particolare riferimento agli alunni in situazione di disagio socio-culturale.

Il numero stimato dei beneficiari diretti del progetto su tutto il territorio è di 1.426 ragazzi tra i 10 e i 14 anni. Il progetto è costituito da diverse azioni, la cui programmazione sarà effettuata in modo da favorire la più ampia partecipazione dei ragazzi e si avvale anche della collaborazione della Fondazione scuola di musica Carlo e Guglielmo Andreoli. 

Agli studenti, nel corso dell’anno scolastico, saranno quindi proposte varie progettualità: laboratori sulle competenze chiave e di cittadinanza, con l’obiettivo di motivare maggiormente i ragazzi a partecipare e confrontarsi tra loro; doposcuola specializzati rivolti agli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento; radio web che trasmetteranno testi prodotti dai ragazzi, dibattiti, interviste, podcast; musica e teatro per stimolare la creatività, favorire una maggiore conoscenza e gestione delle emozioni e valorizzare le competenze di ogni partecipante; bande scolastiche con cui gli studenti apprendono la tecnica strumentale e le nozioni basilari della musica e le mettono in pratica nel gruppo di musica d’insieme, secondo una logica di inclusione.

Infine, si sperimenterà l’introduzione della figura dell’amico tutor. Si tratta di un’azione trasversale alle precedenti, presente in tutte le scuole secondarie di primo grado per aiutare i ragazzi più in difficoltà (alunni disabili, con difficoltà nell’apprendimento, con frequenze discontinue, con fragilità familiari). I tutor, ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni, saranno individuati d’intesa con le scuole e avranno il compito di accompagnare gli alunni alle attività, sostenere i loro percorsi di apprendimento, favorire la relazione e le attività di socializzazione con i compagni.

Il Sindaco Luca Prandini, Assessore all’Istruzione UCMAN, dichiara: “Si tratta di una progettazione complessa e durata alcuni mesi, che ha visto la collaborazione tra l’Assessorato all’Istruzione UCMAN, i Dirigenti scolastici delle scuole primarie e secondarie di primo grado, la Fondazione Scuola di Musica Andreoli il cui obiettivo è stato quello di accogliere le richieste delle Scuole per aiutare le ragazze e i ragazzi che hanno dimostrato maggiori fragilità o difficoltà in questa fase di emergenza sanitaria. Abbiamo messo in campo anche una progettualità innovativa per il nostro territorio, ovvero il tutor scolastico. I tutor sono giovani tra i 18 e i 25 anni che lavoreranno nelle scuole basandosi sul metodo della peer education, quindi aiuteranno i ragazzi a sviluppare consapevolezze, testare nuove attività, progettare e condividere insieme, dando la possibilità agli studenti di migliorare la propria autostima e le capacità sociali, relazionali e comunicative.”

Il progetto ha un investimento complessivo di 223mila euro e vede una co-partecipazione di investimenti da parte di Ucman, delle Scuole, della Fondazione Scuola di Musica, delle famiglie e della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.

Il nostro territorio – prosegue Prandini – conferma essere un luogo in cui le amministrazioni sono attente alle esigenze delle scuole e degli studenti e in cui si mettono in campo tutte quelle azioni che rendono possibile il proseguimento di una vera comunità educante per garantire il benessere e la crescita di ragazze e ragazzi.”