In occasione dell’evento nazionale “M’illumino di meno” che ha da sempre al centro la promozione di stili di vita sostenibili, FIAB Modena insieme alle associazioni in rete per l’inclusione e l’ambiente ARIA, organizzano a Modena una pedalata il 16 Febbraio dalle ore 18.30. I partecipanti partiranno dalla Ciclofficina “Rimessa in Movimento” presso il Novi Sad per chiedere una “Città 30” subito e per sensibilizzare sul problema dell’insicurezza stradale, e transiteranno sul cavalcavia Mazzoni per raggiungere la Sacca, quartiere che sconta uno storico isolamento dal resto della città dovuto alla ferrovia.
“Torniamo quindi a proporre una soluzione a basso costo, che risolva da subito il problema: riservare il ponte Mazzoni (almeno una corsia) a trasporto pubblico, pedoni e biciclette, chiudendolo alle automobili private. Si realizzerebbe così un collegamento diretto e sicuro, che in poche centinaia di metri collegherebbe la nuova zona riqualificata del Canaletto a Piazza Roma – spiegano gli organizzatori – Modena ha numeri di incidenti stradali ed inquinamento tra i più alti in Italia: Città30 è una soluzione già attuabile, che non necessita di tecnologie ancora da sviluppare. Pedalare e camminare, piuttosto che usare una tonnellata di ferro spesso per pochi km e senza passeggeri, non è solo più intelligente ed efficiente, ma più salutare”.
“Le città moderne sono luoghi in cui vale la legge del più forte, pedoni e ciclisti sono come i birilli in un campo di bowling; mentre noi pensiamo che si possano condividere pacificamente gli spazi pubblici. A Modena serve una visione di insieme: non bastano interventi puntuali e scollegati, ma occorre trasformare man mano l’intera città in Città30 e farlo in tempi rapidi. Dopo Olbia e Cesena, anche Bergamo, Torino, Bologna e solo ultima Milano, stanno avviando percorsi per diventare Città30. L’automobile privata non è il mezzo più veloce ed efficiente nei centri urbani, e solo con un giusto mix ed intermodalità tra i vari mezzi di trasporto si potrà ottenere più speditezza, con una riduzione del traffico e degli agenti inquinanti, i cui livelli sono un veleno invisibile della nostra vita”, concludono FIAB e ARIA.