Le Terre d’Argine in prima linea per contrastare il fenomeno con il progetto “Un argine all’azzardo”
La raccolta complessiva del gioco d’azzardo nel 2022, per i comuni dell’Unione delle Terre d’Argine è stimabile in circa 272 milioni di euro, corrispondenti a 3.042 euro mediamente giocati da ogni residente maggiorenne.
Sono questi i primi dati allarmanti emersi dal secondo rapporto di ricerca sul gioco d’azzardo nell’Unione Terre d’Argine, elaborato da Federconsumatori APS all’interno del progetto “Un Argine all’Azzardo”, finanziato dall’Unione per 146.897,49 euro sulle annualità 2023-2024, e nato per contenere le ricadute in termini di salute delle persone, di drammi familiari e di disastri economici e sociali, causati dall’abuso del gioco.
Si tratta di una proposta dell’Unione che mette a sistema la collaborazione di diversi soggetti territoriali (che contribuiscono anche finanziariamente con € 62.298,00), integrando le rispettive competenze, esperienze e iniziative: CSV Terre Estensi Odv (Capofila), Ceis A.R.T.E. cooperativa sociale, Centro Sociale Papa Giovanni XXIII S.C.S. Onlus, Dedalo Odv, Federconsumatori Provincia di Modena Aps.
Alberto Bellelli, presidente dell’Unione delle Terre d’Argine sottolinea: “Anche i dati di questa annualità dell’Osservatorio ci preoccupano perché evidenziano una crescita soprattutto del gioco on line che espone molto le giovani generazioni. Le ultime vicende che sono emerse, legate alle scommesse sul gioco del calcio sono evidentemente solo la punta dell’iceberg di una pratica molto diffusa. Sappiamo che una percentuale di questi giocatori diventa patologica ed è quindi necessario che l’argine che abbiamo costruito con le associazioni del territorio continui a dare un sostegno ai giocatori e alle loro famiglie per uscire da quella condizione.”
Più nel dettaglio, il volume di quanto complessivamente giocato nei quattro Comuni registra nel 2022 una crescita del 51% rispetto all’anno precedente (anche dovuto alla chiusura delle sale slot per sei mesi nel 2021). Il gambling online rappresenta il 43% del volume complessivo dell’azzardo, ma crescono fortemente entrambi i canali, on-line e fisico, quest’ultimo con l’unica eccezione del Gratta&Vinci, che rimbalza dopo l’enorme crescita del 2021.
“La seconda edizione del rapporto consegna dati complicati – commenta Marzio Govoni, Presidente Federconsumatori provincia di Modena APS – con una crescita fortissima dell’azzardo nelle Terre d’Argine. Rispetto a prima della pandemia triplica il gioco on-line, mentre i volumi del gioco fisico tornano ai livelli precedenti. Sono numeri che rendono necessaria una riflessione sul da farsi, anche sul fronte della rete ipertrofica dell’azzardo fisico, in particolare a Carpi. In questi quattro Comuni si è dato il via ad un progetto innovativo, “Un Argine all’azzardo”, che deve crescere, parlando di più e meglio ai cittadini ed alle loro rappresentanze. Confidiamo che i numeri del rapporto, molto crudi, siano utili in questo senso”.
Rispetto all’anno in corso si stima un ulteriore incremento del volume di giocate complessive (fisico e da remoto) che potrebbe superare nel 2023 i 296 milioni di euro. Nel solo on-line i giocatori nel distretto sono stimabili in 4300, circa il 5% della popolazione maggiorenne; tra di loro è forte la presenza di ragazzi e ragazze, nettamente superiore alla dimensione demografica. Il volume complessivo dell’azzardo nei quattro comuni corrisponde, per il 2022, all’85% del valore economico della spesa alimentare nei medesimi territori, una percentuale che sale al 94% a Carpi.
“I dati del secondo Rapporto di Federconsumatori sono eloquenti – sottolinea Massimo Bigarelli, Direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche Area Nord AUSL – e danno l’idea della dimensione del fenomeno, che anche noi intercettiamo nei nostri servizi cercando di supportare le persone con ludopatia (23 quelle in carico sul distretto di Carpi nel 2022, con una casistica in aumento ogni anno) e le loro famiglie nel superare la dipendenza. Sono attivi due sportelli di ascolto, uno a Carpi e uno a Novi, oltre ai servizi di orientamento e psicoterapia erogati dal SerDP di Carpi, e i trattamenti di gruppo, anche per i familiari. La rete contro il gioco d’azzardo patologico è ampia e solida, grazie alla collaborazione tra sanità, enti locali e volontariato”.
Nel 2022, nei quattro Comuni, sono stati persi nell’azzardo ben 41 milioni di euro. Si tratta di oltre 400 euro a testa, neonati compresi, e corrispondono al reddito di oltre 2000 lavoratori dipendenti, residenti nell’Unione.
Il progetto Un Argine all’Azzardo è stato avviato a inizio anno da Unione Terre d’Argine e Ausl di Modena per contrastare i rischi del gioco d’azzardo e ora sta entrando nel pieno della sua operatività: tutti i servizi attivati stanno registrando un aumento delle richieste. Da gennaio a oggi gli sportelli di consulenza per sovraindebitamento hanno avuto 34 accessi a Carpi, 10 a Soliera, 8 a Campogalliano, 7 a Novi di Modena e 4 a Rovereto; gli sportelli di ascolto psicologico 18 accessi a Carpi e 17 a Novi di Modena, mentre sono 13 i partecipanti al gruppo di supporto per i giocatori e 5 i partecipanti al gruppo di supporto per i familiari. Si tratta di strumenti concreti a disposizione di tutti, con un unico obiettivo: quello di contenere le conseguenze dell’abuso di gioco in termini di salute, drammi familiari e disastri economici e sociali.
“I servizi gratuiti del progetto Un Argine all’Azzardo – aggiunge Valeria Lodi, referente territoriale per CSV Terre Estensi – sono opportunità che i cittadini devono conoscere, non bisogna aver paura di chiedere aiuto. Gli accessi ai servizi sono in costante aumento, questo significa che c’è un bisogno sommerso che fatica ad arrivare ai servizi pubblici. Le iniziative del progetto cercano di portare un aiuto concreto là dove è il cittadino, secondo una logica di prossimità e senza stigmatizzazione”.